sabato 11 dicembre 2010

ITALIA vs ITALIA, vince la grecia.

Il controllore è un omone grosso dallo spiccato accento napoletano.
I due ragazzi avranno pocopiù di ventanni. Lei piccola, carina, biondatinta. Lui alto, con la barbetta, e la faccia da simpatico. Parlano una lungua strana, forse è greco.
Il controllore si agita. Brontola qualcosa in italiano accentato. I due ragazzi con gli occhi spalancati lo fissano. Non capiscono. Il controllore continua a brontolare. I due ragazzi provano con l'inglese. La situazione è facile da capire: non hanno timbrato il biglietto e se c'hanno provato probabilmente sono incappati nel caso più frequente: la macchinetta con scritto "fuori servizio", illegibile anche per un italiano. Il controllore con tono di voce alto dice: sono 50 euro. I greci provono a sboffonchiare qualcosa in inglese. 50 euro, 50 euro, 50 euro, continua a ripetere l'omone.
Senta, attacco io, non starà facendo sul serio? Sono due ragazzi stranieri lasci stare percortesia.
Ma non si preoccupi lei, replica il controllore.....e poi dice altro ma ha qual punto la sommossa contro il controllore era già scoppiata. Comprendeva: i vicini di sedile dei ragazzi, i miei vicini di sedile, quelli dei sedili avanti e quelli dei sedili dietro. Cioè tutti i presenti lì intorno.
Il controllore, che non era un tizio da nobel, ha iniziato ad agitarsi e maldestramente ha commesso l'errore più grave che un cotrollore possa fare su un puzzolente e malfunzionante treno regionale in ritardo: tirare in ballo l'ONESTA'! Non ricordo cos'ha detto il pendolare con il sole24; ha evitato insulti e di alzare troppo i toni, ma la durezza e la decisone non sono assolutamente mancate. Al controllore non è rimasto che approfittato di una fermata del treno in stazione e darsi alla fuga. Sì è rifatto vivo dopo un po' liquidando il problema con un E credevo che i ragazzi non fossero stranieri ma raccontassero delle balle.
I greci sono smontati a parma spargendo sorrisi e thanx a quegli stranieri seduti su quel treno scalcinato che da milano portava a bologna.
La conclusione però spetta al soggetto seduto vicino a me. Un'ometto piccolo, olivastro e sorridente. Con spiccato accento calabrese mi fa (riferito al controllore ovviamente): e niente, purtroppo non ce nulla da fare, quello lì, è un napoletano.

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