venerdì 17 dicembre 2010

La galleria del 2015. Da Arredamento a Servizi.

Ma com'è che il bisogno di Arte è altissimo e la richiesta di Arte bassissima?
Come mai gli eventi artistici, come il Festival delle Filosofia e la Settimana della Fotografia sono affolatissimi e le Gallerie d'Arte deserte?
Su cento persone che frequantano Manifestazioni artistiche solo un paio trasformano il loro interesse in richiesta/acquisto d'arte. Come mai?
Beh, una buona percentuale non può essere presa in considerazione: sono i Io-ci-vado-perchè-ci-vanno-tutti-e-non-ci-ho-niente-da-fare. Il resto invece ha altre buone motivazioni per andare agli evneti e, probabilmente, altrettate buone motivazioni per non andare nelle gallerie.
Ora dovrei partire con un'analisi del contesto, della tipologia di arte che c'è negli eventi e di quello che c'è invece nelle gallerie; insomma una manfrina lunga e pesante. Sono sincero: l'avevo anche scritta poi quando l'ho riletta mi son venuti due maroni tanti e ho preferito risparmiarmeli e vi. Menomale.
Strasintetizzerò il problema così: le gallerie, probabilmente, si rivolgo alla richiesta e non all'esigenza di arte. Sostanzialmente si occupano (e preoccupano, visto i tempi) di quelli che già si rivolgono all'arte ma non si "muove" verso le esigenza che un pubblico più ampio ha dell'arte.
Strasintetizzerò la soluzione così: ora le gallerie si occupano quasi esclusivamente di vendere arredamento griffato (perdonate il modo volgare che ho di esprimermi, ma voglio estremizzare/caricaturizzare una colocazione dell'"oggetto" artistico) e per arrivare ad un pubblico più vasto dovrebbero occuparsi anche dei servizi che l'arte può svolgere: approfondire un tema storico, affrontare un problema di attualità, inserisi e modificare uno spazio urbano o abitativo, sviluppare la creatività all'interno delle imprese e tutto quello dove l'arte può avere una funzione fondamentale.
Per concludere mi domando: ma anzichè scannarsi per la torta già esistente perchè non cucinare una nuova torta?

THE END

Ogni riferimento a fatti reali non è puramente casuale.

L'utilizzo di parole come "arredamento" o "griffe" non vuole ledere l'importanza di tutti coloro che producono delle opere d'arte di grande importanza e per questo ricoprono un ruolo sociale e culturale fondamentale.


L'autore di questo post continuò a vivere a san polo beach ancora per lungo tempo. La realzione con l'Unicredit rimase un mistero.

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