martedì 14 dicembre 2010

Manifestazione CGIL

Alla manifestazione della Cgil suonano i MCR. Sono a Roma e li vado a vedere.
Quando arrivo c'è questa nuova segretaria che dal microfono spara rabbia sulla folla: un elenco interminabile di ingiustizie, tragedie, catastrofi, provocate da uomini malvagi che vogliono distruggere il popolo buono che deve unirsi contro agli uomini cattivi. Predica dal pulpito in perfetto stile clericale medioevale.
Il popolo lavoratore, decisamente più temprato e intelligente della sua segretaria, ascolta poco, ne approffita per parlare dei fattacci suoi con chi gli sta vicino, e ogni tanto piazza qualche applauso di routine. Solo una minima parte e contaminato dalla clericosegretaria e sbraita nevroticamente.
Ma finalmente la faccenda cambia: la segretaria se ne va tra gli applausi convenzionali, e si passa al concerto. La gente si sveglia. Si gira verso il palco e incomincia ad asoltare. Poi a muoversi, poi ad applaudire e infine a saltare e ballare. Non tutti, ma quasi. Bello, sì, molto molto bello.
E allora mi domando: dov'è la protesta: nella rabbia o nella festa? Dov'è il coinvolgimento: nella rabbia o nella musica? Dov'è la forza: nella rabbia o nell'allegria?

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